10 giorni in Marocco il fascino di Marrakech la mia esperienza di viaggio

10 giorni in Marocco il fascino di Marrakech la mia esperienza di viaggio

10 giorni in Marocco: un’avventura tra colori, dune e città imperiali

È difficile riassumere un viaggio di dieci giorni in Marocco in poche righe: questo Paese ha saputo sorprendere i miei sensi a ogni svolta, regalandomi momenti di pura meraviglia e alcune peripezie che, col senno di poi, fanno parte del fascino dell’avventura. Non avrei mai immaginato che, nonostante i miei studi sul Marocco per il diploma in turismo, avrei scoperto così tanto su di me e sul mondo, semplicemente attraversando le sue strade polverose, le sue medine labirintiche e le sue dune dorate.


L’arrivo a Marrakech e l’ospitalità del Riad Ksar Al Amal

Il volo verso Marrakech mi ha fatto battere il cuore di eccitazione: dall’oblò ho iniziato a intravedere le sfumature ocra della terra, preludio di ciò che avrei vissuto. Atterrare a Marrakech significa trovarsi subito catapultati in un universo intenso, dove i profumi di spezie e incenso si mescolano al vociare vibrante della gente. Avevo scelto di iniziare il mio viaggio con qualche giorno in città, e alloggiare al Riad Ksar Al Amal è stata la scelta perfetta.

Varcare la soglia del riad è stato come entrare in un’oasi di pace: lo staff sorrideva con quella gentilezza sincera che fa sentire istantaneamente a casa, e si è persino offerto di farci fare il check-in anticipato, senza che glielo chiedessimo. Ogni dettaglio trasudava cura e ricercatezza: le tradizionali piastrelle zellige, i tappeti artigianali, i lampadari cesellati. Il profumo del tè alla menta e del legno di cedro aleggiava nell’aria, invitandoci a rilassarci accanto al camino nel cortile interno. Non dimenticherò facilmente i pomeriggi trascorsi a sorseggiare tè, chiacchierando con altri viaggiatori davanti al fuoco scoppiettante.


Marrakech (Giorni 1-4): caos, colori e sorprese

Dopo una notte di sonno rigenerante, ero pronto a immergermi nelle stradine brulicanti di Marrakech. La città è un caleidoscopio di scene che si susseguono come in un film: carretti trainati da asini si fanno largo tra motorini sfreccianti, venditori di spezie mostrano orgogliosi i loro coni profumati, e i richiami dei minareti punteggiano l’aria con una musicalità antica.

Souk e piazze iconiche

  • Souk Semmarine: il più famoso, dove si trovano tessuti pregiati, pantofole babouche, gioielli e lanterne decorate. Preparati a contrattare se vuoi spuntare un buon prezzo; in alternativa, se ti senti generoso, puoi pagare senza discussioni, regalando un sorriso (e qualche dirham in più) agli artigiani.
  • Jemaa el Fnaa: forse la piazza più celebre dell’intero Nord Africa, un teatro a cielo aperto dove incantatori di serpenti, bancarelle di street food e venditori ambulanti competono per attirare la tua attenzione. È un luogo tanto affascinante quanto caotico: qui ho davvero percepito l’anima frenetica di Marrakech.

Tappe culturali e chicche nascoste

  • Palazzo Bahia: un capolavoro architettonico; ogni stanza è una scoperta di zellige, decorazioni lignee e soffitti intarsiati. Camminare nei cortili con gli aranci in fiore, ascoltando il cinguettio degli uccelli, è stato un contrasto rilassante rispetto al caos della medina.
  • Museo Dar El Bacha: la vera perla del mio soggiorno a Marrakech. Meno affollato, custodisce capolavori artistici e una caffetteria dal fascino retrò, con camerieri in cravatta nera che ti fanno sentire protagonista di un film alla Casablanca. Se sei un appassionato di caffè, qui potrai degustare miscele pregiate (magari accompagnate da un croissant al pistacchio e un cucchiaio di crema chantilly).
  • Jardin Majorelle: considerato da molti imperdibile, a me è sembrato un po’ sopravvalutato. Bella l’oasi di piante esotiche nel cuore della città, ma non lo definirei il luogo più autentico di Marrakech. Se poi il museo Yves Saint Laurent è chiuso (come capitò a me), la visita può risultare ancor meno interessante.

Consigli pratici per Marrakech

  • Perdersi è la norma: disorientarsi tra le vie della medina fa parte del divertimento, ma porta con te una mappa offline (Google Maps in alcuni punti funziona bene, in altri meno).
  • Pianifica momenti di relax: la città può essere stancante, quindi prenditi del tempo per bere un tè, fare un hammam o semplicemente goderti l’atmosfera del tuo riad.
  • 4 giorni volano: avrai solo un assaggio di Marrakech, ma è sufficiente per coglierne l’essenza, prima di puntare verso nuovi orizzonti.

Verso il Sahara (Giorni 5-7): tra tour organizzati e self-drive

Dopo l’intensa esperienza a Marrakech, mi aspettava una delle parti più emozionanti del mio viaggio: il deserto del Sahara. Avevo un dubbio: partire in autonomia con un’auto a noleggio o provare un tour organizzato? Spinto dalla curiosità (e anche da un fornitore locale che mi ha proposto di testare un pacchetto), ho optato per la seconda opzione, pur sapendo di dover rinunciare a un po’ di libertà.

Il tour “da cartolina” e i suoi limiti

  • Primo giorno: partenza all’alba, fermate panoramiche sulle montagne dell’Atlante, visita lampo ad Ait Ben Haddou (set di molti film famosi), pranzo a base di carne di capra e verdure, e foto di rito davanti agli Atlas Studios. La sera siamo arrivati in hotel stanchi ma colmi di immagini meravigliose.
  • Secondo giorno: rotta verso le Gole del Dades e poi dritti a Merzouga, alle porte del Sahara. L’escursione in cammello per raggiungere il campo tendato al tramonto ha il fascino delle avventure da “Le Mille e una Notte”, anche se ammetto di aver notato che alcuni cammelli non sembravano molto curati. La notte intorno al fuoco, sotto un cielo stellato immenso, è stata magica.
  • Terzo giorno: all’alba, breve saluto alle dune e via verso Fes con poche soste. L’aspetto più scomodo è stato l’orario rigido e il poco tempo per esplorare liberamente villaggi e paesaggi.

Un’alternativa on the road

Se preferisci il viaggio indipendente:

  1. Giorno 5: parti da Marrakech e attraversa l’Atlante con calma, fermandoti a tuo piacimento per foto e spuntini. Visita Ait Ben Haddou senza fretta, fermati a Ouarzazate (magari agli Atlas Studios) se ami il cinema, poi prosegui verso la Gola di Dadès e dormi a Tinghir.
  2. Giorno 6: ammira le Gole del Todra, pranza a Erfoud e dirigiti a Merzouga. Goditi una notte in un campo etico che rispetti gli animali, e immergiti nella magia delle dune al tramonto.
  3. Giorno 7: svegliati presto per l’alba nel Sahara, poi riparti verso Fes passando per la foresta di cedri di Azrou, dove le scimmie barbaresche si aggirano curiose. Un viaggio più flessibile, che ti permette di assaporare ogni chilometro con i tuoi ritmi.

Fes (Giorni 8-10): storia, labirinti e serenità

Dopo la traversata del deserto e delle montagne, arrivare a Fes è stato come respirare aria nuova. Forse ero solo stanco, ma il riad che mi ha accolto a Fes el Bali (la parte più antica della città) mi è parso un vero paradiso. Il sorriso di benvenuto dello staff, accompagnato da un vassoio di tè alla menta e biscotti, ha letteralmente scacciato via la stanchezza e i piccoli disagi del lungo viaggio.

Alla scoperta di Fes

  • Fes el Bali: la medina più autentica che abbia mai visto. Un labirinto di stradine (pare siano quasi 10.000!) dove botteghe artigiane convivono con negozietti di frutta e verdura, e dove il tempo sembra essersi fermato. Perdersi qui è inevitabile: segui l’istinto, annusa le spezie, osserva i dettagli delle porte in legno e goditi la sorpresa di nuovi scorci.
  • Concerie Chaouwara: uno dei simboli di Fes. Osservare i vasconi colorati dall’alto dei balconi dei negozi di pelletteria è un colpo d’occhio unico. In inverno l’odore è meno pungente, ma preparati comunque a una zaffata di esalazioni insolite!
  • Madrasa Bou Inania: un gioiello di architettura islamica. Le decorazioni in stucco, legno e piastrelle sono straordinarie, e si può accedere anche se non si è musulmani: un’occasione imperdibile per ammirare da vicino uno spazio sacro e intriso di storia.
  • Tombe Merinidi: risalenti al XIV secolo, offrono un panorama mozzafiato su Fes el Bali, soprattutto al tramonto.
  • Jnan Sbil: giardini ben curati, ideale per chi cerca un po’ di verde dopo aver girovagato nelle viuzze polverose della medina.
  • Place Lalla Yedounna: un affascinante museo dell’artigianato, vicino alle concerie, dove ho potuto ammirare tappeti, lavorazioni in metallo e tessuti preziosi.

Il tocco rigenerante dell’hammam

Uno dei momenti più rilassanti è stato provare l’hammam tradizionale al Riad Laaroussa. Mi hanno accolto con gentilezza, offrendomi un morbido accappatoio e pantofole. Entrare in quella stanza calda e semi-buia, colma di vapore profumato, è stato come varcare una soglia verso un rito ancestrale di purificazione. L’esfoliazione vigorosa con guanti ruvidi e sapone nero mi ha lasciato la pelle morbidissima, e il successivo massaggio con olio di gelsomino mi ha fatto dimenticare ogni fatica accumulata. Un vero e proprio ritorno al benessere!


Sicurezza, consigli e ultime riflessioni

  • Paese accogliente: il Marocco mi è parso globalmente sicuro, a patto di tenere a mente le precauzioni che adotteresti in qualsiasi grande città turistica.
  • Finte guide: troverai parecchi ragazzi che si offrono di accompagnarti nei labirinti delle medine. Se non vuoi il loro aiuto, rifiuta con calma e decisione.
  • Baratto: nei souk, negoziare fa parte della cultura. L’importante è mantenere un atteggiamento rispettoso e un sorriso; dopotutto, è un gioco di scambi che arricchisce entrambi.
  • Abbigliamento: per rispetto delle tradizioni locali, evita abiti troppo succinti, soprattutto se visiti moschee o luoghi sacri.
  • Torneresti?: assolutamente sì. Nonostante abbia studiato il Marocco a fondo e ci sia stato più volte, mi rendo conto di aver sfiorato solo la superficie di questa terra dai mille volti.

Alla fine di questi 10 giorni mi sono reso conto che la vera essenza del Marocco non è in un singolo monumento o in una singola città, ma piuttosto nel mosaico di atmosfere che si sovrappongono: il calore di un tè alla menta bevuto nel cortile di un riad, la risata di un venditore che contratta con te tra i profumi delle spezie, la sabbia finissima che scivola tra le dita mentre il sole tramonta sulle dune… Sono questi i ricordi che porterò sempre con me, e che mi spingono a tornare ancora e ancora, per scoprire nuovi angoli segreti e storie da raccontare.

Se hai dubbi, curiosità o desideri ulteriori dettagli, lasciami un commento o scrivimi. Sarò felice di rispondere e di aiutarti a vivere al meglio il tuo personale, indimenticabile incontro con il Marocco!


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